venerdì 26 settembre 2008

...bambino...




...èssì….


spesso
ci si sente un po’ bambini….


si rinfrescano emozioni regressive,
sensazioni di istinti,
di pulsioni viscerali,
di non mediazioni…

spinti magicamente dal vento sull’altalena della vita,
a tirare colpi bassi alle biglie della tristezza


a dargli di gas,



quando chiudi il casco e tiri giù la visiera,
quando sai che sei solo
eppure ti corre lungo la schiena quel qualcosa di meravigliosamente liberatorio,
e stringi le ginocchia al tuo serbatoio,
facendoti sempre più piccolo,
a tagliare l’aria pesante dei tuoi incubi, delle tue debolezze,
e senza vergogna,
senza ansie…

correre dietro, lentamente,

- slow life

al bambino che hai dentro,
supplicandogli di non lasciarti mai…

...una ninna nanna....

bevici sopra…

solo, o insieme al tuo bimbo

lunedì 22 settembre 2008

...sdraiarsi con una Donna...

immagini una Donna,


la tua Donna,
e se pensi ad una similitudine con la tua motocicletta,
speri di trovarla in una carena...


le sue forme, la sua delicata voglia di tagliare il tuo vento...

balle....
se pensi alla tua Donna,
sia quella per lasciarsi amare un momento di rabbia,
sia quella che ti ama disperatamente rimpiangendo in qualche modo di averti nel letto tutte le mattine,

bhè, quella Donna è come i tuoi scarichi...





ne vedi il medesimo Erotismo di quella cromatura
che al riverbero del sole ti fa sentire invincibile,

senti la stessa Passione, lo stesso sgomento
- per tutti gli dèi -
del suono dei tuoi scarichi,
a scalarne febbrilmente tonalità sconosciute...

il vociare cupo dei suoi bassi,
il corposo dolcemente molesto delle sue vibrazioni,
il greve dei giri del tuo motore impazziti sotto il tuo polso,

e la sentirai bruciare in un respiro riflesso in un fuoco indimenticabile,
tutte le volte che ti farà sentire vivo,

- slow life -

in quell’istante di dolcezza...
in quel momento di prepotente presenza,

un decibel per ogni battito di cuore,

- slow heart -

per un frastuono di sudore sul suo corpo nudo,
teso,
a stringere le labbra in una contratta infatuazione,
a colare una goccia di terso piacere sulla fronte,
a trasudare di ritmica gioia,

- slow sex -

tutte le volte che ti farà sentire vivo,
soffocando ed amplificando il gas dei tuoi istinti,
delle tue incontrollabili emozioni,
del tuo eterno rincorrere sensazioni...

del tuo Amore...

un ocho...un passo incrociato di Tango...

bevici sopra...
perché tutto ciò che vuoi e che hai sempre desiderato,
è quello...

bevici sopra...

insieme alla tua Donna...











sabato 20 settembre 2008

...specchietto...

La mia gente....
il gruppo...
l’amicizia...
un Amico

mille variabili esistenziali per dirsi che siamo passati di qui,
siamo ancora qui a domandarci se ci stiamo chiedendo troppo
e, forse, se ci stiamo concedendo troppo poco...

ho sempre considerato un Amico come un concetto statico...
come un fermo immagine della Vita...
Slow life...
un condensato di sogni troppo grandi,
di parole mantenute sopra tutto e sopra tutti,
di gesti esageratamente compiuti...

poi il tempo scorre,
troppa pioggia batte sulla strada della Vita
e, sempre più, ho la sensazione che esista una similitudine nell’immagine
che trovi riflessa nel tuo specchietto...




sai che esiste un legame
a volte indissolubile,
altre volte leggero e scanzonato,
altre ancora romanticamente rabbioso
con la figura proiettata nello specchio della tua moto...

e se ti attacchi leggero al gas con tutto il peso della tua giornata,

perché in quell’istante preciso quella è la tua strada
lui


- compagno di emozioni -

sembra dissolversi in un infinito dietro percettibile...
un dietro percettibile perché sai che c’è,
sai che occorrerà aspettarlo, o forse, fermarti, a volte anche ripercorrere in senso opposto la strada, la tua strada,


slow street...


altre volte sembra così vicino che percepisci nello stomaco il rombo cupo e pieno dei suoi scarichi, dei suoi cavalli pesanti...
e arranchi, e bestemmi un cielo rosso sangue, perché anche se stai davanti a lui


- compagno d’asfalto -

senti la sua sagoma nel tuo specchio così immensa che sembra inghiottire

te,

il serbatoio della tua moto

e tutta la strada con l’intermittenza delle sue strisce,


eppure sai, con cinica certezzza sai,
che quando abbasserai il cavalletto del tuo cavallo da corsa,
spegnerai l’immagine dello specchio
solo per vedere, sentire, odorare,
tutta la Passione di quell’Amicizia
al tuo fianco, e,




rhythm ‘n’ blues....

bevici sopra....

in mezzo alla tua gente...


mercoledì 17 settembre 2008

...il Vino...



Allora si vada con ordine…



Bere un buon Vino, si diceva…

Sono nato nella terra del Nebbiolo,
là dove colline moreniche sono a due passi da cittadine avvolte nella nebbia,
e come scriveva Mario Soldati, "il vino è poesia della terra"


la nebbia, maledizione e fortuna di una terra…
"…altro il vino non è se non la luce del sole mescolata all'umido delle vite" sentenziava Galileo…

altra sensazione di vita intensa ma estremamente l e n t a
là, in quella terra dove il Nebbiolo perde, l e n t a m e n t e il suo nome per diventare uva Spanna,
l’Uva Spinea che Plinio nel I secolo definiva
quae sola alitur nebulis”, “la quale sola si nutre di nebbia”…
un vino per cui, già nel IV secolo, Trivulzio scrisse “bibe vivas multis annis”, “bevi vivrai molti anni”…

là, in quella terra dove nacque la prima cantina sociale italiana, in un lontanissimo 1891..

dove puoi sentire il corpo, il profumo, gli aromi e la storia


del Nebbiolo,

della Vespolina,

della Bonarda - l’Uva rara- …

e il ricordo, perenne, di quando, da bambino, si “cavava” il vino da una dama da cinquanta litri
per armare un intero, piccolo, esercito di bottiglie…

quella era Slow Life...

quella era un'intera frazione di esistenza vissuta intensamente,
che riusciva ad emozionarti,
che sapeva come conquistarti...

e che ritrovo ogni volta che, in mezzo alla mia gente...


...condivido l'attimo erotico di

bere un buon Vino...









martedì 16 settembre 2008

...interpretazioni...

essì, come in tutte le cose,
come in tutte le cose della Vita,


è questione di interpretazioni,
di sentirsi più in là o più in qua di una linea,
a volte sottile, a volte netta, demarcata, demarcante...
sono arrivato ad una mia lucida - pur sempre mia - interpretazione delle cose, delle cose della Vita...
credo non vi sia nulla di giusto o di sbagliato...


è....

molte cose sono e basta, senza chiedersi un perchè...
abbiamo un limite di confine con il prossimo,
dopo aver tentato invano di scavalcare noi stessi...

e vengo all'interpretazione...
a volte mi guardo in giro e trovo sia tutto maledettamente veloce...
e credo, anzi, ne sono sicuro, che dovrebbe invece essere tutto maledettamente lento...

bere un buon vino...
sdraiarsi con una donna...
accompagnarsi ad un amico...

vorrei riprendermi una vita...L E N T A.....slow life...

"C’è una motocicletta che se ne frega delle mode,
e dagli altri non ha copiato niente.
E’ in giro da cent’anni.
Ma non è cambiata cento volte.
Ha due cilindri e un carburatore e poche valvole e pochi pezzi per restare una motocicletta,
per durare nel tempo.


C’è un motore che vibra e che vive, che è vero, che non divide nulla con la tecnologia spaziale.

C’è ancora qualcuno che misura la leggenda in secoli e non in secondi,

c’è un sistema di essere felici a 30 all’ora,

c’è un modo di andare in motocicletta senza sfidare il mondo intero,

ci sono spazi che vale la pena ancora di vedere al rallentatore,
senza record casello-casello,

senza duecentosettanta all’ora,

senza spaccare una gomma in mille chilometri,
c’è una motocicletta che non batterà limiti di accelerazione, che ha sconfitto tutti gli attacchi.

Una motocicletta che può girare senza il nome sul serbatoio
e senza essere scambiata per qualcun altro.

Sono ancora in giro per il mondo e per l’Italia, quelle belle motociclette semplici, sane, robuste,
figlie del cuore
e non del computer.

Quelle motociclette alle quali voglio bene.”


Carlo Talamo




ancora ruote...

dicono sia difficile spiegare chi fu Carlo Talamo...


probabilmente per il grande pubblico è colui che ha dato fasti in Italia a due grandi marchi come Harley Davidson e Triumph diventandone, a metà degli anni '80 per l'americana, ed ai primi degli anni '90 per la british, importatore italiano.


marchi che puzzano di motociclismo,


di storia,
di sudore
ed anche di sangue,
di olio perso e ritrovato,
di bestemmie e di sorrisi...








"Potrebbe essere. Oppure no. Forse vado qui. Ma invece vado la'.
Trecentosessanta gradi di bussola. E in mezzo ci sto' io, che ho dubbi. Che oggi penso a te. E domani, non lo so. Succedono tante cose che io non riesco a vivergli dietro.
Cosi', ogni tanto, faccio il gioco che il mondo l'avevamo chiuso nel '73.
Che tanto, tutta la mia felicita' esisteva gia'.
C'erano Battisti, Jim Morrison e le Mini Cooper, il mare stava solo a Fregene,
una radio a pile era tutta la mia musica e la tv aveva solo due canali.
C'era poco e volevo poco e il cuore mi si riempiva con pochissimo.
Col suono dell' Italjet mentre tornavamo a casale domeniche d'inverno.
C'era poco ma c'era tutto.
Non c'erano gli air bag ma c'era l'Harley (anche la Triumph)
non c'erano i calcoli pero' c'erano i SOGNI.
C'erano pochi soldi ed un sacco di idealiche non si raggiungono mai.
E qualcuno ha smesso di sognare.
Di inseguire il cuore.
Di avere dubbi.
Bambini invecchiati senza piu' desiderio di diventare pompieri.
Di guidare una macchina rossa.
Di avere unna donna innamorata e una motocicletta cromata.
Tutto negato.
In cambio di un posto sicuro e una berlinuccia a 4 porte.
Io chiudo gli occhi.
E sogno piu' forte.
E spero che adesso che mi svegliero' tutto sara' come volevo io.
Con un grande cuore , le cromature e la musica.
E che tutto non cambi mai.
Che di bellezza e compagnia avro' sempre bisogno."

Carlo Talamo


per chi volesse bere qualcosa di piu' segnalo un sito più che eccellente...
http://www.fedrotriple.it/carlotalamo.htm



passione numero uno...




non cronologicamente rilevante l'ordine di queste mie....
ma...
ma....capita che hai voglia di salirci sopra,


di sentire che qualcosa vive e vibra sotto di te,
di sapere che stai per prendere il vento in faccia,
che stai per sentire il sole che ti scalda,
l'acqua che ti benedice...



smetti di pensare al mondo esterno come visto da un acquario,
tutto si fa più vicino,
la strada sta appena sotto di te,
il cielo appena sopra di te,
hai la sensazione di respirare tutto quello che ti circonda,
riesci a percepire paesaggi, suoni, odori, persone in movimento, particolari di distrazione...

a volte hai necessità di goderti tutto questo da solo,
di dover riflettere insieme ad una piega,
di dover parlare con la manopola del gas,
per spiegare che ci sono particolari emozioni che non vanno confuse...
altre volte senti il bisogno di stare nel tuo gruppo, in mezzo alla tua gente,
senza fissa dimora se non le selle,
senza meta se non un tavolo, davanti ad un bicchiere di vino e ad una risata,
che,
a tutti noi,
scalda il cuore come raccontarsi di esserci stati, ed esserci stati insieme....

tutto il resto è...qualcosa di diverso....


tutto questo è la tua motocicletta....








giovedì 11 settembre 2008

Aengus il Vagabondo...



Ecco il tipico post di....benvenuti....

perchè un blog?

perchè "questo" blog?

non so....
so che c'è da dirsi, da raccontarsi, da raccontare....
c'e' un Viaggio, passato, presente e futuro da raccontare e da...raccontare a sè stessi....


<< Fu così che al bosco andai,
chè un fuoco in capo mi sentivo,
un ramo di nocciolo io tagliai ed una bacca appesi al filo.
Bianche falene vennero volando,
e poi le stelle luccicando,
la bacca nella corrente lanciai e pescai una piccola trota d'argento.
Quando a terra l'ebbi posata per ravvivare il fuoco assopito,
qualcosa si mosse all'improvviso e col mio nome mi chiamò.
Una fanciulla era divenuta, fiori di melo nei capelli,
per nome mi chiamò e svanì nello splendore dell'aria.
Sono invecchiato vagabondando per vallate e per colline,
ma saprò alla fine dove e`andata,
la bacerò e la prenderò per mano;
cammineremo tra l'erba variegata,
sino alla fine dei tempi coglieremo le mele d'argento della luna,
le mele d'oro del sole. >>