lunedì 17 novembre 2008

...un gesto...

È solo un gesto, un impercettibile, il piu’ delle volte, movimento di una mano,
della testa che leggermente si inclina,
di un piede che si stacca dalla pedalina...
è solo un segnale, un atavico simbolo non appreso, ed allo stesso tempo non meccanico,
due dita che si aprono per esprimere la vittoria sul resto del mondo che non comprende
un naturale scambio di conoscenza fra sconosciuti, di riconoscenza fra riconosciuti....



è quel saluto tra motociclisti,
distillato di appartenenza,
come l’intensità olfattiva all’apertura di un vino barricato,
quando ne incroci la strada,
quando ne incontri quell’istante di destino e vivi quel momento di compartecipazione...
com-partecipazione...
ovvero partecipi insieme a chi incroci - fra i solchi di quell’asfalto forse riuscito male -,
delle sue gioie, dei suoi istitni, forse anche di quel pezzo di umana coscienza
e di tutte quelle storie che non conoscerai mai,
ma per cui senti dentro l’impeto di un oceano di fratellanza
...proprio per quel gesto....
proprio dentro a quel gesto...



amo percepire lo sforzo
- seppur minimo -
di chi abbandona per una frazione di vita la sua curva,
per staccare la mano dal manubrio...
- slow life -
amo sapere che esiste una sorta di impegno,
anche fisico,
nell’alzarsi ritti sulla sella della motocicletta per onorare quel senso di comune rispetto,
di unico intento nel bruciare quel tratto di strada che,
anche se in direzioni diverse,
riassume due vite in un momento cosi’ simile,
così pieno di emozioni,
che ne puoi sentire il profumo intenso...

è anche questo un gran pezzo di blues

bevici sopra...
alla salute di quell’uomo che hai appena incrociato....


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