sabato 20 settembre 2008

...specchietto...

La mia gente....
il gruppo...
l’amicizia...
un Amico

mille variabili esistenziali per dirsi che siamo passati di qui,
siamo ancora qui a domandarci se ci stiamo chiedendo troppo
e, forse, se ci stiamo concedendo troppo poco...

ho sempre considerato un Amico come un concetto statico...
come un fermo immagine della Vita...
Slow life...
un condensato di sogni troppo grandi,
di parole mantenute sopra tutto e sopra tutti,
di gesti esageratamente compiuti...

poi il tempo scorre,
troppa pioggia batte sulla strada della Vita
e, sempre più, ho la sensazione che esista una similitudine nell’immagine
che trovi riflessa nel tuo specchietto...




sai che esiste un legame
a volte indissolubile,
altre volte leggero e scanzonato,
altre ancora romanticamente rabbioso
con la figura proiettata nello specchio della tua moto...

e se ti attacchi leggero al gas con tutto il peso della tua giornata,

perché in quell’istante preciso quella è la tua strada
lui


- compagno di emozioni -

sembra dissolversi in un infinito dietro percettibile...
un dietro percettibile perché sai che c’è,
sai che occorrerà aspettarlo, o forse, fermarti, a volte anche ripercorrere in senso opposto la strada, la tua strada,


slow street...


altre volte sembra così vicino che percepisci nello stomaco il rombo cupo e pieno dei suoi scarichi, dei suoi cavalli pesanti...
e arranchi, e bestemmi un cielo rosso sangue, perché anche se stai davanti a lui


- compagno d’asfalto -

senti la sua sagoma nel tuo specchio così immensa che sembra inghiottire

te,

il serbatoio della tua moto

e tutta la strada con l’intermittenza delle sue strisce,


eppure sai, con cinica certezzza sai,
che quando abbasserai il cavalletto del tuo cavallo da corsa,
spegnerai l’immagine dello specchio
solo per vedere, sentire, odorare,
tutta la Passione di quell’Amicizia
al tuo fianco, e,




rhythm ‘n’ blues....

bevici sopra....

in mezzo alla tua gente...


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